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Ieri, 04 agosto 2011,
mi sono concesso una giornata di libertà per tornare a percorrere,
dopo tanti mesi, un sentiero di montagna. L'occasione mi è stata
data dall'amico Attilio e dalla sua famiglia, che hanno acquistato una
baita a Bocenago.
Di buon mattino, quindi, mi sono messo al volante per risalire la val
Sabbia e poi la val Rendena. Da Bocenago, insieme con loro, ho proseguito
per Campo Carlomagno e malga Zeledria, punto di partenza dell'escursione,
per altro consigliabile a tutti coloro che non abbiano già un buon
allenamento nei polpacci.
La salita richiede circa due ore, raggiungendo prima il rifugio Pradalago,
lungo un boschetto e poi la pista da sci, e di seguito Cima Zeledria con
il sentiero attrezzato n 267 intitolato a "Umberto Bozzetto".
Si tratta di una via ferrata facile, breve, che richiede tuttavia pié
fermo e assenza di vertigini. I passaggi più delicati sono facilitati
da alcune corde fisse in acciaio e, in prossimità della vetta,
da una scaletta con una diecina di pioli in ferro.
Il sentiero attrezzato percorre tutta la cresta fino alla cima (mt. 2426).
Attilio e la moglie Rina rinunciano dopo il tratto iniziale e quindi proseguo
insieme con il loro figliolo Emanuele.
Dalla vetta il panorama è strepitoso, grazie anche all'aria limpida,
dopo il temporale della sera precedente: di
sotto, ai piedi del ripidissimo costone, contempliamo la splendida conca
col Lago Nambino. A nord est, in lontananza, spicca nel bosco lo stupendo
Lago delle Malghette mentre sotto la cima Zeledria si scorge il Lago Scuro,
e poco più a monte verso nord ovest i Tre Laghi. Sullo sfondo,
domina la sempre emozionante catena delle Dolomiti di Brenta.
E' una escursione
non impegnativa, come detto sopra, ma assai raccomandabile a coloro che
amano vivere la montagna, anche alle medie quote.
Alcune
immagini dell'escursione
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