Rifugio Garbari ai XII Apostoli dalla Val d'Algone (mt. 2489) |
Siete qui: Homepage > Escursioni > Escursioni1 > Escursioni2 >Rifugio XII Apostoli Le previsioni meteorologiche prevedono un'altra giornata afosa per domenica 30 luglio 2006 e, quindi, contatto l'amico Attilio per una escursione al Rifugio Garbari - XII Apostoli, collocato tra le Dolomiti di Brenta. Egli accetta di buon grado anche perché in quel luogo l'ultima domenica di luglio tradizionalmente si celebra una Santa Messa in ricordo e in suffragio di tutti coloro che sono "caduti" coltivando l'amore per la montagna. Egli porta con sè la moglie Rina, il figlioletto Emanuele e la cugina Silvia, tutti alla prima esperienza con una salita così impegnativa. Come
itinerario di partenza, scegliamo la Val d'Algone anziché la più
conosciuta Val di Brenta o il Doss del Sabion. La salita si rivela impegnativa ma non particolarmente difficile per i tre meno esperti del nostro gruppo, che raggiunge il Rifugio alle ore 11.00, proprio nel momento iniziale della funzione religiosa presso la poco distante cappelletta, scavata nella roccia. Ovviamente tutto lo spazio risulta occupato e a noi non rimane che seguire la cerimonia rimanendo all'esterno e ascoltando qualche canto eseguito dal coro Sosat invitato lassù dal gestore del rifugio per l'occasione. In quei momenti, soprattutto quando viene intonato il canto "Signore delle cime", il nostro pensiero va anche all'amico comune Giuseppe con il quale abbiamo condiviso tante entusiasmanti scalate ma anche un forte legame di amicizia. Al termine della cerimonia, un'altra anziana signora avverte un malessere. Dal rifugio viene chiamato l'elisoccorso, che in pochi minuti raggiunge la donna e provvede al trasporto verso valle. Nel frattempo, si addensano sulle cime circostanti nuvoloni neri e minacciosi che ci consigliano di scendere in basso e di rinunciare, controvoglia, all'ascolto di altri canti di montagna. Al rietro in casa mia, dedico un po' di tempo alla lettura del recente libro di Romano Battaglia "Com'è dolce sapere che esisti". La mia riflessione si fissa su un passaggio che riporto integralmente: "...il bene è l'unico investimento che non delude mai. I buoni sanno dimenticare un'offesa e seppellire nel silenzio il rancore, confortano chi è triste e sorridono a tutti, anche a sé stessi. I buoni parlano con i fiori e godono del cielo con il sole e con la pioggia. I buoni ricordano il bene ricevuto e mantengono sempre la parola data." Sembrerebbe
una frase tolta dai famosi "baci perugina", ma per me non lo
è affatto, anzi in essa vi trovo nascosto un messaggio di serenità
e di solidarietà che spesso l'uomo moderno, preso dalla frenesia
della vita, non conosce e non riesce ad apprezzare. Alcune fotografie documentano la giornata tra i monti Pralboino, 31 luglio 2006 [ CHIUDI ] |