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Al
Rifugio Scalorbi
Martedì 10 agosto 2021, festa di san Lorenzo, partiamo in sei escursionisti
per il rifugio Scalorbi nel gruppo del Carega. Oltre a me, ci sono Attilio
e Rina, Mariarosa e Paola, Cesare.
Raggiunto
il rifugio Revolto, situato a 1336 metri di quota nella Valle di Revolto,
in alta Val d’Illasi, riusciamo a stento a trovare spazio per il
parcheggio delle due automobili poiché il ciglio della strada è
occupato da decine e decine di automezzi.
Il fabbricato, immerso in un rigoglioso bosco di abeti e larici che formano
lo straordinario polmone verde della Foresta demaniale di Giazza, un tempo
era adibito ad osteria e sorgeva lungo il confine tra il Regno d’Italia
e l’Impero Austro-Ungarico. Attualmente sono in atto lavori straordinari
per il rifacimento del tetto.
Lì vicino
si può ammirare una semplice, accattivante chiesetta dedicata a
san Giovanni Battista.
Con gli zaini in spalla iniziamo a salire in direzione del rifugio Pertica.
Poco più avanti il gruppo decide di dividersi: Attilio, Rina, Mariarosa
e Paola proseguono per la strada; Cesare e il sottoscritto preferiscono
continuare il sentiero-scorciatoia. L’accordo è di ritrovarsi
al Rifugio Pertica per poi proseguire tutti insieme.
Giunti al Rifugio Pertica, noi due, essendo in anticipo, ci allontaniamo
un po’ per vedere da vicino l’inizio del sentiero attrezzato
che sale al rifugio Fraccaroli, posto in vetta al Carega.
Al ritorno
ecco la sorpresa: i quattro non sono lì ad attendere. Noi due non
sappiamo se procedere, aspettare o tornare sui nostri passi. Alla fine
preferiamo scendere incontro al gruppo, ma è tutto inutile. Arrivati
al punto in cui ci eravamo divisi, sorge un altro dubbio, poiché
i cellulari non captano alcun segnale: scendere definitivamente alle macchine
o risalire? Cesare, fortunatamente, insiste e mi convince a risalire.
Durante
il percorso, torna la connessione per il mio cellulare e veniamo a sapere
che i quattro sono beatamente accampati in prossimità del Rifugio
Scalorbi (metri 1767). A noi due non rimane altro che la risalita a perdifiato
fino allo Scalorbi per consumare insieme uno spuntino al sacco.
Da lì possiamo ammirare la cima del Carega e il rifugio Fraccaroli,
ma anche l’arioso alpeggio di Campobrun.
Nel ritorno è stata d’obbligo una sosta alla Malga Campobrun
per gustare la ricotta con il miele, lo yoghurt con frutti di bosco e
per l’acquisto di formaggio prodotto in loco.
Alcune
fotografie della
escursione
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