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Due giorni meravigliosi in Val di Fassa,
in un ambiente suggestivo ed isolato del gruppo del Catinaccio.
Una escursione senza il sovraffollamento presente in altre zone e senza
i fastidiosi schiamazzi di persone che mostrano spesso uno spirito poco
“montanaro”. Nel pomeriggio di mercoledì 24 agosto,
un cielo di un azzurro intenso, senza ombra di nubi ci ha accolto e ci
ha accompagnato dal Rifugio Micheluzzi, raggiunto con la jeep da Campitello,
al rifugio Antermoia, lungo la Val Duron.
Il giorno successivo, di buon mattino, abbiamo lasciato il rifugio per
raggiungere il passo Artermoia, per poi scendere al Rifugio Principe e,
successivamente, ai rifugi Violet e Gardeccia.
Durante l’escursione, lunga e abbastanza faticosa, ma priva di difficoltà,
il panorama circostante ci ha affascinati e stregati; praticamente ci
siamo sentiti avvolti e catturati dalla maestosità di alcuni dei
più famosi gruppi dolomitici, dal Catinaccio d’Antermoia
al Sassolungo, dalle Odle al Gruppo del Sella-Pordoi, dalla maestosa Marmolada
ai Monzoni, dal Civetta alle cime Undici e Dodici. Sul passo Antermoia,
l’aria limpida e il cielo nitidamente azzurro ci hanno consentito
anche di apprezzare, in lontananza, le varie cime del Gruppo Adamello-Presanella
e del Cevedale-Ortles.
In prossimità del Rifugio d’Antermoia abbiamo fatto una sosta
per fotografare le pareti dei monti circostanti che si riflettono nel
laghetto omonimo. E’ davvero un peccato che i cambiamenti climatici,
la scarsa innevazione invernale e le ridotte piogge stiano minacciando
la sua sopravvivenza.
Altri piacevoli incontri sono state le marmotte e un gruppo di mufloni.
Un grazie all’amico Franco che ci ha proposto questa splendida avventura
“montanara”.
"Niente è più seducente
del riso e dell'amore degli amici.
L'amicizia moltiplica le gioie e ripartisce i dolori".
- Photogallery
della escursione
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