Rifugio "Amici miei" (Loc. Paghera - Ono Degno)

Siete qui: Homepage > Escursioni > Escursioni1 > Rifugio "Amici miei"

Domenica 29 giugno 2008 ritorniamo al rifugio "Amici miei", collocato sopra il paese di Ono Degno e gestito dal castiglionese Daniele. Qui sono in atto lavori di sopralzo della costruzione per mettere a disposizione degli amanti della montagna alcune camere e posti letto.

Lavori di ampliamento del Rifugio Lavori di sopralzo al rifugio


Rispetto al 2006, la località appare ai nostri occhi ancora più deliziosa per il verde della vegetazione circostante, verde particolarmente intenso grazie alle abbondanti piogge dei mesi primaverili.
Il sentiero da noi scelto non è quello della carreggiabile che porta su fino al rifugio in circa 50/60 minuti, ma quello che, per circa 1 h e 30', si snoda nella folta faggeta ponendo qualche problema di orientamento per una non adeguata segnalazione.

Durante la salita ci è data la piacevole sorpresa di incontrare e di ammirare un solitario giglio martagone ma anche di apprezzare il delicato sapore di alcune fragoline di bosco.

Dopo lo scambio di saluti con l'amico rifugista, prendiamo posto attorno ad una tavola per gustare gli ottimi primi piatti (capunsei), la polenta con la tagliata e il formaggio caprino. Alla fine il gestore Daniele ci offre, in segno di amicizia, un caffè dell'alpino: poco caffé, in verità, e abbondante grappa.
La giornata è stata caratterizzata dalla personale riflessione sull'importanza di non confondere il verbo "prendere" e il verbo "dare". Infatti, durante la colazione mattutina ho letto un singolare apologo di Bruno Ferrero, che mi ha accompagnato nei vari momenti.
In breve: vi si narra di un ministro che, seduto sul bordo di una fontana, vi scivola dentro per disattenzione.
Alcuni passanti cercano di aiutarlo dicendogli: "Ci dia la mano!". Tutto inutile: il politico non ne vuol sapere.
Improvvisamente, tra la folla si fa avanti un uomo. "Buon giorno, Vostra Eccellenza; prendete, dunque, la mia mano!"
. Subito il ministro afferra la mano dell'uomo ed esce dalla vasca.

Ecco: anche ora, mentre scrivo questa scheda, sto interrogandomi se anch'io preferisco anteporre nella mia vita di ogni giorno il verbo "PRENDERE" al verbo "DARE" o viceversa.
In tutta sincerità vorrei praticare la seconda modalità di vita, ma spesso l'egoismo mi spinge a "PRENDERE" più che a "DARE".

Alcune immagini della giornata!

 

Homepage [CHIUDI]