Sabato 28 agosto, nella ricorrenza di sant'Agostino, mi si è aperta l'opportunità di fare un'escursione, l'unica di questa lunga e bizzarra estate, almeno fino ad ora con l'amico Attilio. Subito ne ho approfittato per ritornare nell'ambiente delle Dolomiti di Brenta dal lato meridionale. La meta scelta è il rifugio Agostini da san Lorenzo in Banale, un itinerario da me non più visitato per un lungo periodo di tempo.

Il sentiero sterrato, partendo dalla località Baesa (mt 903), si snoda lungo la Val d'Ambiez e, toccando diverse malghe, permette di raggiungere il rifugio Agostini, dopo una scarpinata di circa 10 km distribuiti su un dislivello di 1500 metri.
E' possibile usufruire di un servizio di jeep-taxi da Baesa al rifugio intermedio "Al Cacciatore" per abbreviare i tempi di percorrenza, ma la nostra scelta è di fare, possibilmente, l'andata (4 ore) e ritorno (3 ore) con i nostri scarponi.

Un incontro da segnalare è quello con due malgari impegnati, rispettivamente, il primo a scolpire un volto in tronco d'albero e il secondo a intagliare l'interno di un altro tronco per ricavarne una mangiatoia, un abbeveratoio o una fioriera.

Purtroppo, quando ormai eravamo nei pressi della meta, il tempo si è guastato: una fitta nuvolaglia ha coperto tutte le cime del gruppo di Brenta e così non abbiamo potuto ammirare da vicino l'affascinante panorama che si era, invece, rivelato ai nostri occhi durante la salita. Per rimediare ho preso dal rifugista una cartina che mostra la Val d'Ambiez e i percorsi attrezzati di tutto quel gruppo dolomitico.

La mia mancanza di allenamento si fa sentire nella parte finale del ritorno: le gambe sono indolenzite e mi dolgono all'altezza delle ginocchia. La piccola sofferenza, comunque, è ampiamente ricambiata dalla splendida giornata vissuta a contatto con la natura.

Vedi l' album fotografico dell'escursione.

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