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Giornata dedicata agli amici e ad una escursione poco impegnativa lungo le balze del Baldo. Poco impegnativa perché il primo tratto della salita viene da noi percorso con la telecabina e poi in seggiovia. Dal Rifugio Fiori del Baldo in circa due ore si raggiunge, senza particolari difficoltà, la cima Telegrafo.
La giornata non è serena: in alto regna parecchia foschia che ci impedirà per quasi tutto il tempo di spaziare con lo sguardo sul panorama circostante. Nella foto-cartolina appare in chiaro quella che avrebbe dovuto essere la nostra meta: Punta Telegrafo e Rifugio CAI Telegrafo.

Qui a destra, invece, vi è la fotografia del rifugio Telegrafo da me scattata in un momento di maggior luminosità.

Il Baldo è definito da molti botanici "Giardino d'Italia" per la grandissima varietà di fiori e di piante, alcuni endemici. Il rifugio CAI Telegrafo sorge in un'area di antichi circoli glaciali ed è molto accogliente.

Il momento più emozionante della giornata è stato l'invito di un sacerdote che, celebrando lassù la s. messa domenicale per un gruppo di studenti di un collegio universitario veronese, suggeriva di vedere nelle bellezze della natura il segno della potenza, della intelligenza del Creatore. Un evidente richiamo alla consegna affidata ai fedeli in ascolto da papa Giovanni Paolo II quando, parlando dalla Conca di Breuil (Valle d'Aosta) , diceva testualmente:

"Ad montes ut alta spectentur. Bisogna salire, per cogliere i reconditi inviti a fare della propria vita una continua ascesa verso le sublimi vette delle virtù umane e cristiane".

Ecco le immagini migliori della giornata!

Pralboino, 16 luglio 2006

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