A Punta Almana da Gardone V. Trompia

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Non tornavo a Punta Almana da una decina di anni. Due le novità di questa mia rivisitazione: il punto di partenza non è più la località Portole (Sale Marasino), ma Gardone Val Trompia; il percorso è solitario sia perché nessuno amico è con me sia perché sul sentiero non ho incontrato anima viva, se non in vetta, sotto la croce issata sulla cima.
Grandioso dovrebbe essere il panorama nelle giornate limpide: lo sguardo può volare dal vicino Monte Guglielmo alle alte cime delle Alpi Orobie e alla catena appenninica; in basso il lago d'Iseo, con Montisola e il santuario della Ceriola, cattura l’attenzione dell’escursionista e accende emozioni nel suo animo.
Purtroppo ieri tutto questo è rimasto come “una bella incompiuta” poiché, una volta raggiunta con fatica la vetta, l’aria circostante si è improvvisamente ingrigita e dense nuvole di calore hanno ridotto di molto la limpidezza dell’aria circostante. Ecco il perché delle poche e brutte fotografie da me scattate.


Prima di consumare i pochi viveri portati fin lassù, ho estratto un libretto dallo zaino e ho letto una interessante riflessione sul tema del dolore:
Nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino…” (Gv 19,41) La tomba vuota nel giardino parla della vita e della morte di Gesù, Sembra che Dio si diletti dei contrasti: vita nella morte, speranza nella disperazione, amore nella bufera dell’odio, pace nella tribolazione, luce nelle tenebre, gioia nella tristezza”.
Forse il fascino della montagna sta proprio in questo: essa ci avvicina a Dio, anche se ciò che ci eleva potrebbe essere spesso una croce, una sofferenza, una “prova dolorosa” richiesta a noi o ad una persona cara.

Alcune immagini della escursione.


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