Da Eno (fraz. di Vobarno) al Monte Zingla (mt. 1436) |
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centrale del mese di settembre, regalandoci quest'anno ancora giornate
di sole caldo, stimola nelle persone appassionate della montagna una forte
voglia di raggiungere qualche non lontana vetta delle Prealpi Bresciane.
Con passo sostenuto raggiungiamo una postazione teleferica e ci fermiamo ad ammirare alcune guglie di roccia chiara che richiamano vagamente la forma dei battacchi delle campane e che la gente del posto chiama "batoccoli". Lungo il sentiero abbastanza impegnativo troviamo modo di scambiare considerazioni sulla vicenda Telecom e soprattutto sull'ingiusto attacco ideologico e morale degli integralisti islamici al pontefice Benedetto XVI.
Sembra
impossibile che al giorno d'oggi il fanatismo ideologico possa ancora
ottenebrare le menti e le coscienze e prevalere sulla ragione e sull'amore
per la verità. Il Papa può aver sbagliato nell'affrontare
il tema del dialogo interreligioso tra cristiani e musulmani con l'uso
di una terminologica di alto spessore teologico, ma non è moralmente
giustificato il comportamento degli Imam che hanno estrapolato, con una
operazione intellettualmente scorretta, una frase dal contesto del discorso
al solo fine di eccitare i fedeli dell'islam all'odio contro l'Occidente
cristiano. Essi meglio avrebbero agito riaffermando l'esigenza di stima
e di rispetto reciproco tra cristiani e musulmani, proprio come, in tante
occasioni anche prima dell'elezione a pontefice, ha saputo fare Benedetto
XVI. Dopo alcune incertezze sull'itinerario, arriviamo in vista della località "Fienile La Pozza", una postazione di caccia molto ben tenuta dal simpatico proprietario che ci toglie ogni dubbio per il percorso da seguire. Quando il sentiero si inerpica lungo una cresta abbastanza sottile, il mio compagno incomincia a manifestare qualche perplessità e qualche timore. Ovviamente cerco di rassicurarlo e di incitarlo, mi dico disposto a fermarmi con lui rinunciando alla cima ormai distante solo una mezza ora di cammino. Le mie insistenze, purtroppo, non ottengono l'effetto sperato: Attilio si ferma in un posto senza pericoli e mi invita a proseguire da solo. Un poco perplesso, cedo al suo invito e continuo a salire lungo la cresta, definita "panoramica" nella relazione di Fausto Camerini perché dalla vetta si ammirano il Lago di Valvestino, il Lago di Garda, il Monte Spino e il Monte Pizzoccolo, il Guglielmo e la Corna Blacca, la dorsale del monte Baldo e, in lontananza, i ghiacciai dell'Adamello. In realtà, il sole riesce solo a brevi tratti a fare breccia tra la forte nuvolaglia e, quindi, mi devo accontentare di raggiungere la cima, di scattare velocemente qualche fotografia dell'anticima nord, visibile per qualche minuto di schiarita all'intorno, e di inviare un sms ad Attilio per rassicurarlo. L'appuntamento con l'incantevole panorama lo rinvio ad un'altra "scarpinata" su questa montagna, magari seguendo l'itinerario sud che parte dall'abitato di Cecino. Riprendo la discesa per lo stesso percorso e raggiungo l'amico. Un rapido spuntino (un panino e una mela gentilmente da lui regalata) completano l'esperienza di questa giornata bella e divertente, nonostante tutto. Giovedì, 21 settembre 2006 Puoi vedere l' album fotografico della escursione.
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