Da Irma al Monte Ario

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Il monte Ario si è rivelato una piacevole sorpresa del ferragosto 2004. Non ero mai salito su questa splendida piramide erbosa di mt. 1775, posta tra la Valle Trompia e la Valle Sabbia. Le guide escursionistiche la descrivono come una delle cime più frequentate dagli appassionati della "scarpinata".

Sono partito di buon mattino con altri due amici per la località di Irma, dove abbiamo lasciato l'automobile e abbiamo fatto alcune provviste, soprattutto panini ancora caldi e fragranti acquistati presso un affabile fornaio.

Caricati gli zaini sulle spalle, ci siamo incamminati sulla strada, prima asfaltata e poi sterrata seguendo l'itinerario ben segnalato e, all'occorrenza, consultando anche la esauriente relazione di Franco Solina pubblicata in "100 itinerari per tutte le stagioni".

I momenti più significativi dell'ascensione sono stati due:

- il ripido sentiero che dalla Bocchetta Campo di Nasso porta alla cima del monte Ario dove è collocata una possente croce in ferro: questo tratto lo abbiamo percorso in una ventina di minuti, ma garantisco che è "tosto";

- il meraviglioso panorama che, grazie anche alla limpida giornata, si è aperto ai nostri occhi: il monte Guglielmo, il Muffetto e la Corna Blacca verso la Valle Trompia; il Pizzoccolo e l'entroterra gardesano; le Alpi Orobie.

Fai click sulle immagini sottostanti per ingrandirle

Verso il monte Ario salendo da Irma (Val Trompia La cima del Monte Ario è ormai vicina Malga di Pian della Vaghezza e, in lontanza, il Lago di Garda Condivisione dell'acqua  Chi è più assetato dopo la fatica della salita?

La Corna Blacca vista dal monte Ario Il paesaggio sereno ed accogliente della Val Trompia Voglia di infiniti spazi e di sovrumani silenzi leopardiani Il ritorno ad Irma, scendendo verso il Pian della Vaghezza Un ultimo sguardo alla grande Croce posta sulla cima del monte Ario

 

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