Monte Altissimo di Nago
(da san Giacomo di Brentonico)

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I mille colori dell'inizio della stagione autunnale, il cielo reso nitido e terso dal vento insistente e pungente, il tepore del sole, un altopiano suggestivo a nord della catena del Monte Baldo, il pensiero alle eroiche sofferenze dei soldati nelle trincee della Grande Guerra, l'amicizia e la voglia di stare insieme di cinque persone: questi gli ingredienti per fare della domenica 5 ottobre 2008 una giornata indimenticabile.

L'itinerario, inizialmente, prevede la partenza da san Valentino con la via attrezzata "Corne di Bes" e Corna Piana. A san Giacomo decidiamo di modificare il percorso scegliendo il sentiero che lascia sulla sinistra la Corna Piana e raggiunge il rifugio Graziani per poi continuare fino alla vetta del monte Altissimo (mt. 2078). Scelta rivelatasi più che mai ideale per le favorevoli condizioni meteorologiche.

Il primo tratto è una mulattiera abbastanza impegnativa, sia per la pendenza sia per il terreno umido e sconnesso; essa si snoda in un folto bosco verso i prati di Malga Bes. E' qui che possiamo ammirare la straordinaria varietà dei colori autunnali, poiché le foglie rosse, arancioni, gialle, marroni, verdi dei numerosi faggi offrono uno spettacolo che ti rimane a lungo negli occhi e nel cuore.

Monte Altissimo da Passo CanalettaUna sorpresa è il rifugio Graziani, in totale ricostruzione e solo nel prossimo anno, forse, agibile per gli appassionati della montagna.
Senza indugi, quindi, proseguiamo lungo il vecchio sentiero militare per raggiungere la sommità del monte Altissimo, ove sorge il rifugio D. Chiesa e vi sono numerose trincee del conflitto 1915-18.

Lungo la salita, il nostro sguardo viene sempre più ammaliato e affascinato dall'altopiano circostante, dalla Corna Piana, dalle falde del monte Baldo, dal lago di Garda finché tocchiamo il punto più panoramico: il monte Altissimo di Nago (mt. 2078).
Nonostante il vento freddo, ci attardiamo a gustare la magnifica vista sui gruppi alpini dell'Adamello e della Presanella, i cui ghiacciai, imbiancati di recente dalla prima nevicata, scintillano ancor di più per il riflesso dei raggi del sole che brilla in un cielo completamente azzurro.

Non potendo trovare posto all'interno del rifugio, decidiamo di proteggerci dal vento scendendo in una trincea leggermente innevata e lì consumiamo il pasto a base di pane, formaggio, frutta e...un buon bicchiere di vino.
In quell'ambiente ci viene spontaneo anche fare un raffronto con le sofferenze, le privazioni, i gesti di eroismo dei soldati durante i drammatici anni di una guerra, che, per la sua enormità e per il suo carico di dolori e di tragedie, veniva detta dai nostri nonni "La guera grosa".

Personalmente dedico un piccolo pensiero anche alla coppia di sposi, Bruna e Mauro, che il 9 ottobre festeggeranno il loro 25° anniversario di matrimonio. Anch'essi sono appassionati di escursioni sui monti.

Un ultimo sguardo al suggestivo paesaggio, un vin brulè con l'aggiunta di grappa insaporita dall'asperula nel rifugio e poi, con il cuore colmo di gioia per la splendida giornata vissuta, iniziamo la discesa.

Visita l'album fotografico della escursione.

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