Dal Passo Maniva (mt 1664) alla Corna Blacca (mt 2006)

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L'escursione di oggi è una classica per gli appassionati delle montagne della Val Trompia. Non è molto impegnativa, poiché gran parte del sentiero si snoda in quota, e offre dalla cima quasi "dolomitica" un emozionante panorama a 360 gradi (gruppo dell'Adamello, Frerone, la cresta del Baldo, la penisola di Sirmione e la Rocca di Manerba, il monte Guglielmo e altre vette triumpline).Corna Blacca al centro della fotografia

I diversi sentieri che salgono alla Corna Blacca sia dalla ValTrompia sia dalla ValSabbia, poi, dànno l'opportunità a chi lo desideri di riandare con la mente ai tristi e sofferti giorni della Resistenza e della lotta partigiana, che in queste zone furono abbastanza accesi e cruenti. Lungo il percorso, ad esempio, si può sostare alla capanna dedicata alla memoria del partigiano Tita Secchi. Egli, dopo l'8 settembre 1943, organizzò nella zona di Bagolino, sulle montagne bresciane, il gruppo partigiano S2, facente parte della Brigata Perlasca. Catturato il 26 agosto 1944 a seguito del rastrellamento operato dalle forze nazi-fasciste, venne fucilato a Brescia il 16 settembre con altri cinque compagni. Dopo aver subito un pesante interrogatorio, avrebbe potuto avere salva la vita, dietro versamento di un'ingente somma da parte dei famigliari. Egli pose la condizione che venissero rilasciati anche i compagni. Fu così che venne fucilato nel cortile della caserma Ottaviani.
Il cippo di vetta, inoltre, ricorda i caduti per la libertà della zona e i partigiani della brigata Margheriti.

L'itinerario, che si svolge, in questo tardivo inizio estivo, tra una stupefacente fioritura di mughi, di bottoni d'oro, di anemoni narcissine e di anemoni alpine, di ranuncoli, di genziane di Koch, non presenta particolari difficoltà alpinistiche; è necessario, comunque, prestare un poco di attenzione alla segnaletica, che in certi punti appare carente o del tutto assente.
La salita richiede a me e agli amici Cillì e Salvatore, circa 2.20 ore. Il rientro, per lo stesso sentiero, circa 2 ore.

Dalla vetta, inondata dal sole, invio un breve pensiero di riconoscenza a Dio per le bellezze del creato e ripasso mentalmente le parole di Galileo ove egli ci presenta la Natura come un libro "fabbricato dalle proprie mani di Dio" e "ci sta per nostro insegnamento, sempre aperto innanzi".

Alcune immagini della escursione

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