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> "La lunga attesa dell'angelo" di M.G. Mazzucco
Una
buona parte del mese di luglio 2010, oltre ai vari impegni che ne hanno
occupato le afose giornate, è stata da me dedicata alla lettura
del nuovo libro di Melania G. Mazzucco "La
lunga attesa dell'angelo" ed. Bur Rizzoli.
Non è difficile intuire che l’angelo lungamente atteso
è quello della morte.
Jacopo Robusti, detto il Tintoretto (Venezia 1518-1594) operò a
Venezia nella seconda metà del Cinquecento e fu uno dei più
grandi esponenti di quella scuola pittorica e dell'ultimo Rinascimento.
Il soprannome gli derivava dal mestiere paterno, tintore di stoffe.
Nel libro egli è ormai ottantenne ed è in preda ad una febbre
che lo tormenterà per quindici lunghi giorni prima di strappargli
l’ultimo respiro, un tempo interminabile durante il quale l’uomo
è inevitabilmente chiamato a fare i conti con la propria vita,
a ripercorrere tutte le esperienze positive e negative per emergere come
pittore.
Non ebbe vita facile sia per la rivalità con Tiziano sia per l'opposizione
del letterato Pietro Aretino, ma anche per il suo carattere ostinato,
orgoglioso, spesso in rotta con le regole e con gli uomini della sua epoca.
Dopo aver avuto dalla sua amante tedesca una figlia illegittima di nome
Marietta, sposò Faustina de’ Vescovi, che gli darà
otto figli.
E' soprattutto su Marietta che il Tintoretto riverserà il suo spirito
anticonformista e passionale: bambina vestita da maschio, poi ragazza
educata alla musica e alla pittura, infine donna libera, ella diventerà
artista brava e famosa, anche se sempre vissuta all’ombra del padre.
Libro
da leggere? Il romanzo è molto lungo poiché avvia, intreccia
e riprende le storie parallele di vari personaggi (Tintoretto, Fausta,
e i numerosi figli: Marietta, Dominico, Marco, Zuane o Giovanni, le altre
destinate alla vita monacale). A tratti, in effetti, la narrazione perde
di vigore e di vivacità, ma l'autrice sa anche proporre memorabili
pagine descrittive e momenti emotivi indimenticabili.
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