"I BUDDENBROOK" di Thomas Mann

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Thomas Mann racconta le vicende di una ricca famiglia tedesca di mercanti di granaglie nella città di Lubecca della seconda metà dell’800.
Da una condizione di benessere i Buddenbrook scivolano gradualmente, ma inesorabilmente verso la decadenza sia per motivi economici sia per mancanza di discendenti.

Il personaggio cardine è Thomas e attorno a lui ruotano, con alterne fortune, il fratello Christian, le sorelle Antonie e Clara.
A Thomas tocca il prestigioso ma anche gravoso compito di prendere in mano le redini della ditta. Egli sposa una artista molto riservata,Gerda, da cui ha un figlio, Hanno, malaticcio e affascinato molto di più dalla musica che dallo studio e dall’attività fisica, settori che sono vivamente ma inutilmente raccomandati dal padre.
Passano gli anni, Thomas fa costruire una nuova casa, viene eletto console, deve fronteggiare le bizze del fratello Christian, si fa carico delle vicende coniugali sfortunate della sorella Tony. Ma gli improvvisi cambiamenti nell’economia tedesca vedono Thomas, che non è un buon affarista, avviarsi verso il lento declino del proprio prestigio sociale e avvertire in sé uno stato di infelicità dovuto all’avanzare dell’età.
La morte sopraggiunge quando egli è ancora in giovane età; poco più tardi anche il figlio Hanno verrà portato via dal tifo.

Hanno Buddenbrook è un ragazzo molto sensibile, ma non ha le caratteristiche per subentrare al padre nella conduzione della ditta. Egli ha scarsa attitudine per gli studi, mentre è attratto dalla musica. Non si sente capito dal padre e ne teme i rimproveri. Egli soffre molto per questa situazione di incomprensione e di continuo dissenso da parte del genitore.

Una figura significativa nel romanzo è anche Antonie o Tony. Ella conosce amare vicende matrimoniali personali, ma lotta con tutta sé stessa per tenere alto l’onore della famiglia.

Nel complesso ho trovato il libro eccessivamente lungo, a tratti poco stimolante nel dipanarsi della trama che sembra stancamente rimarcare la lenta decadenza della borghesia mercantile della seconda metà dell’800, categoria sociale travolta dagli squilli dell’arrembante borghesia industriale imbevuta di sogni imperialistici.

Molto belle, invece, sono le pagine descrittive: in esse la prosa di Mann si rivela in tutta la sua ricchezza lessicale e nella armonica sinfonia dell'intreccio sintattico, così da valorizzare i personaggi e gli ambienti in cui essi si muovono ed agiscono.

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