Al Rifugio Tita Secchi dal Rif. Tassara (Bazena - Bienno)

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Dopo diversi giorni di tempo incerto, le previsioni meteo sembrano Marmotta, foto da Wikipediapromettere il ritorno del cielo sereno e così decidiamo di fare un’escursione sulle montagne bresciane.
La meta è il rifugio Tita Secchi salendo dal rifugio Tassara (1804 mt) in località Bazena (Bienno).

Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio e consumata una ghiotta fetta di strudel locale,
ci incamminiamo lungo il sent. n.18 per il Lago della Vacca e il Rif. Tita Secchi. Siamo in quattro: Attilio, Franco, Salvatore e il sottoscritto.
Il sentiero all'inizio è ampio e sale dolcemente tra prati in fiore, poi pian piano la pendenza si accentua e ci sono alcuni strappi che tagliano le gambe e il fiato a chi non è particolarmente in forma fisica.

A lato del sentiero, posto nel Parco dell’Adamello, vi sono cartelli che illustrano le principali caratteristiche di alcune specie botaniche situate nei pressi: il salice reticolato, la sassifraga verdeazzurra, la parnassia, il camedrio alpino, il rododendro rosso, il raponzolo di Scheuchzer, la genziana minore, la linaiola alpina e la soldanella comune.

Qua e là facciamo brevi soste per ammirare qualche marmotta, che ci osserva da debita distanza ma non mostra particolare timore o sorpresa per la presenza di esseri umani.

Costeggiamo le pendici del Monte Cadino e, con un ultimo sforzo siamo al Passo di Val Fredda a 2321m. Ora il sentiero in quota segue a mezza costa le cime del monte Frerone per giungere al Passo della Vacca (2359 mt.).
Ancora 15’ minuti in discesa e raggiungiamo il rifugio Tita Secchi (2367 mt.). Il nostro sguardo è ammaliato dal colore azzurro intenso del lago artificiale.

Una preghiera viene spontanea alle labbra: “Mio Dio, non t’ho mai ringraziato per le mie spine. T’ho ringraziato per le mie rose, ma neppure una volta per le mie delusioni e le mie sofferenze. Aiutami ad elevarmi a Te per il sentiero del dolore perché le mie lacrime mi siano annuncio di un radioso arcobaleno”.

Sulla via del ritorno incontriamo una numerosa mandria di mucche, vitelli, cavalli, puledri, asini in trasferimento (transumanza) verso la baita che li ospiterà per la restante parte dell'alpeggio estivo.

Vedi alcune immagini della escursione

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