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Nella
domenica 4 agosto 2019 scelgo di ritornare, dopo alcuni anni, al Rifugio
Torsoleto (metri 2390) percorrendo il sentiero n. 160 che sale da Loveno,
un piccolo paese nell’alta Valle Camonica, sulla strada che porta
al Passo del Vivione.
Il Rifugio è gestito da volontari dell’Operazione Mato Grosso
che destinano il ricavato delle attività stagionali alle terre
di missione del Sud America, ove è situato il monte Huascaran (Perù).
Nella scalata di questa montagna sudamericana persero la vita Battistino
Bonali e Giandomenico Ducoli, l'8 agosto del ‘93.
Dopo aver trovato, non senza fatica, un posto per lasciare l’automobile,
mi incammino per il sentiero n. 160 che si rivela subito impegnativo per
la notevole ripidità.
Nel bosco apprezzo, oltre alla fatica del salire, la bellezza del “silenzio”,
interrotto di quando in quando solo dal canto degli uccelli e dalle varie
voci di quell’ambiente naturale.
Dopo tre ore di salita arrivo al Rifugio e la presenza di un folto gruppo
di giovani, guidati da un sacerdote che celebra la santa messa, spiega
la mia iniziale difficoltà di parcheggio a Loveno.
Consumato lo spuntino portato da casa, riprendo il sentiero del ritorno
passando per i laghetti della Val di Scala. In prossimità di quello
più esteso, mi fermo per una riflessione sulla necessità
del pentimento e una preghiera per ottenere il perdono di Dio.
Tutti, chi più chi meno, abbiamo bisogno “di ossigeno”,
abbiamo bisogno del perdono di Dio. Ogni nostra azione scorretta contro
Dio e contro il prossimo che ci vive accanto è sostanzialmente
un peccato contro l’amore. Se Dio è amore, i nostri comportamenti
sbagliati sono altrettanti peccati contro di Lui.
Che cosa possiamo fare? Due sono le cose possibili:
- chiedere perdono. In questo, il salmo del re Davide mi viene in aiuto:
“Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato:
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato…
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo…”
- e decidere di cambiare ciò che è “storto”
dentro di me. Un’impresa titanica, ma cercherò di impegnarmi
a farlo.
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