Da Memmo al Passo delle Sette Crocette (mt. 2041)

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Il Passo delle Sette Crocette sta ormai diventando un appuntamento abituale nella mia programmazione escursionistica annuale: è la quarta volta che raggiungo questa località anche se non sempre da Memmo. Due anni fa scelsi come luogo di partenza il paesino di Graticelle.

Di buon mattino raggiungo la piazzetta del paese
, parcheggio l'automobile ed ecco che mi si fa incontro "Baffy", un cagnolino già conosciuto l'anno precedente. Vedendomi togliere lo zaino dal baule, intuisce le mie intenzioni e non mi lascia più: come l'altra volta, egli mi accompagnerà lungo tutto il percorso della escursione. La cosa, a dire il vero, non mi dispiace affatto perché, essendo io da solo, avrò una simpatica, discreta e gradita compagnia.
Baffy, così l'ho battezzato, mi precede sul sentiero con passo svelto e leggero; talvolta si gira verso di me, mi guarda mentre scatto una fotografia ai fiori dei prati e alle montagne circostanti oppure mentre arranco grondando sudore, ma non manifesta mai un gesto di impazienza; anzi con il suo sguardo sembra volermi confortare ed incoraggiare.
Solamente in una circostanza egli appare titubante e mostra ringhioso i denti: quando i tre cani di una mandria al pascolo si avventano minacciosamente su di lui. In suo soccorso, subito, arrivo io e soprattutto i due "malgari" che richiamano i loro animali. L'incontro con quell'unico gruppo di mucche e lo spettacolo di varie malghe e baite circostanti ormai in stato di abbandono mi riportano alla mente immagini datate solamente di un decennio quando, lungo i fianchi di quelle verdi vallate, era tutto un pullulare di animali al pascolo e di montanari impegnati nella falciatura dei prati.

Dopo tre ore di cammino, seguendo le indicazioni della relazione contenuta nel bel libro di Renato Floreancigh "Itinerari di casa nostra", arriviamo alla meta: il Passo delle Sette Crocette.
Lì offro a Baffy un po' d'acqua per dissetarsi e poi prendo dallo zaino la scatola con il cibo. Il cagnetto annusa i fichi secchi, il cioccolato, la mela che evidentemente non trova di suo gradimento. Così, per ringraziarlo della compagnia, decido di riservargli tutta la fetta di pecorino sardo: quella sì che la divora in pochi istanti!
Io lo guardo con simpatia e non sono affatto dispiaciuto di cedergli la mia parte di squisito formaggio piccante.
Nel frattempo il cielo si è coperto di grossi nuvoloni che impediscono a nord la vista sul gruppo dell'Adamello ma non a sud la contemplazione della Corna Blacca, di cima Caldoline e del monte Guglielmo.

Il Passo delle Sette Crocette è , o meglio era, un interessante punto di passaggio delle mandrie e dei prodotti dell'alpeggio, essendo un valico che mette in comunicazione l'alta Val Trompia e la Valle Camonica all'altezza di Bienno.

Scattate alcune fotografie rituali al paesaggio circostante e al muretto a secco ove sono infisse sette crocette di ferro (numero cabalistico di vecchie leggende legate al brigantaggio) secondo qualche superstizioso buontempone, iniziamo la discesa che si conclude due ore più tardi nella piazzetta di Memmo.
Vorrei accarezzare per l'ultima volta quel pataffolo di pelo...odoroso, ma Baffy, dopo un ultimo sguardo di commiato, raggiunge l'abitazione del suo padrone e scompare alla mia vista.

Risalendo in macchina, mi viene spontanea una riflessione: Baffy aspetta ogni giorno nella piazzetta gli escursionisti per scortarli lungo i sentieri delle montagne circostanti. Ebbene, che cosa lo spinge a comportarsi così? Forse che nel salire e nello scendere le montagne senza nulla chiedere in cambio abbia egli trovato quella felicità che Leopardi nega a tutti gli esseri viventi? Oppure che la felicità risieda nell'aiutare il prossimo, chiunque egli sia? Grazie di tutto, Baffy: l'appuntamento è per il prossimo anno.

Giovedì, 14 luglio 2005

Puoi vedere l'album fotografico della escursione.

 

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