"Prigioniera di Teheran" di Marina Nemat

Siete qui: Homepage > Letture > "Prigioniera di Teheran" di M. Nemat

Un libro scelto casualmente in una cartoleria del mio paese si è rivelato una lettura sconvolgente poiché mi ha fatto riflettere sulle barbarie perpetrate in Iran dalla Rivoluzione islamica guidata dall'ayatollah Khomeini, dopo la cacciata dello scià Rehza Palhevi. E' una storia vera che conferma una mia convinzione incrollabile: in ogni fanatismo ideologico o religioso, in ogni tirannia, in ogni assolutismo vi è soltanto pura follia, non c'è nessun rispetto per la vita umana, non c'è ricerca del bene comune ma solamente mostruoso egoismo, c'è intolleranza.

Senza giustificate motivazioni, Marina Nemat, la protagonista, viene rinchiusa dai guardiani della Rivoluzione in una cella di Evin, la prigione di Teheran, un luogo di sofferenza e di disperazione, un luogo lugubre che testimonia la perfidia umana. Là vengono interrogati, torturati e condannati a morte tutti coloro che sono sospettati di essere contrari al regime dell'ayatollah.
Anche a Marina tocca la stessa sorte: tortura e condanna a morte. Improvvisamente, però, la sua sorte cambia: un carceriere se ne innamora e ottiene che la sua pena sia trasformata in ergastolo, ma la costringe a convertirsi all'Islam e a sposarlo.

Riuscirà ad amare il suo salvatore, dimenticando la sua famiglia e il suo Andre? Riotterrà la sua libertà personale, lasciando definitivamente le mura di Evin in cui si consumano quotidianamente orrori disumani? Saprà perdonare chi le ha fatto vivere un percorso di grandi umiliazioni e sofferenze?

La seconda parte della storia autobiografica la lascio scoprire a coloro che vorranno dedicare qualche ora del proprio tempo libero al piacere del leggere. Garantisco che non sarà tempo sprecato.

Così si esprime l'autrice in una intervista: «Io spero che attraverso la mia storia il mondo cominci a giudicare gli orrori ai quali la mia generazione venne sottoposta dopo la Rivoluzione islamica e di come le nostre proteste furono messe sotto silenzio.»

Homepage [ CHIUDI ]