Al Monte Mignone (Borno) - Ciaspolata...mancata

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A Selvapiana e Madonna della Neve (Gavardo)

Un piccolo contrattempo e una felice coincidenza: questa escursione l’avevo programmata per venerdì 19 febbraio, però ho dovuto rinviarla al 20 febbraio per il sopravvenire di un impegno alla Casa di Riposo.
Ma il 20 febbraio è anche il giorno del mio compleanno e così mi sono ritrovato a festeggiare nell’ambiente della montagna la tappa del 71.mo anno Domini.

La scelta di questo itinerario mi è stata suggerita da un articolo pubblicato dal Giornale di Brescia la settimana scorsa nella rubrica “Per montagne e per valli”, che proponeva come inizio della escursione la località “Monte Magno”.
Io ho preferito parcheggiare la macchina in un piccolo spazio libero a Quarena (466 metri) e da lì, in solitaria, salire direttamente al monte Selvapiana (966 metri) e successivamente raggiungere il santuario della Madonna della Neve (886 metri), costruito sul Monte Renico.
Da lassù, si diceva nell’articolo, lo sguardo spazia a 360 gradi sul lago di Garda e sulle montagne bresciane. Purtroppo di tutto quello scenario non ho potuto apprezzare quasi nulla a causa della persistente e fastidiosa nebbia.
Solo qualche ciuffetto di primule, alcuni Helleborus e bucaneve mi hanno scaldato il cuore: sono un annuncio di primavera, ma anche l'espressione della speranza di tutti noi in una ravvicinata fine dell'incubo della pandemia da coronavirus.

Primule 2021


Nel ritorno ho deciso di percorrere un giro ad anello, salendo anche alla cima Croce di Selvapiana, cosiddetta per la gigantesca croce votiva colà installata, e scendendo fino al piccolo altipiano della località di Monte Magno, caratterizzato da alcune case e ristoranti. Successivamente per strada asfaltata ho raggiunto Quarena e il piccolo spiazzo dove avevo parcheggiato l’automobile.



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