Da Malga Cadino della Banca al monte Frerone (mt. 2673)

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Finalmente la bella stagione ha fatto ritorno mentre gli impegni scolastici sono ormai alla stretta finale: martedì 28 giugno 2005, infatti, la riunione plenaria segnerà la conclusione degli esami di licenza media per la mia 3^ sez. A. Per festeggiare decido di fare un'escursione solitaria in una zona da me poco frequentata nei pressi di Passo Croce Domini.
La giornata è decisamente calda e afosa fin dalle prime ore del mattino, ma si preannuncia ricca di emozioni. Sulla stradina che dal Gaver sale verso Passo Croce Domini uno scoiattolo si lascia sorprendere in mezzo alla stretta carreggiata: prontamente aziono il pedale dei freni per evitare di travolgere lo spaurito animaletto, che dopo tre o quattro zig-zag decide saggiamente di ritornare nel folto del bosco e di arrampicarsi velocemente su un abete.

Ottenuti alcuni suggerimenti sul percorso da parte di un cortese malgaro, mi inerpico lungo la Val Cadino immersa in un profondo silenzio. Dopo circa 30 minuti di "scarpinata", ecco una seconda ed intensa emozione: ad una svolta del sentiero mi si presenta, ad una diecina di metri e in tutta la sua maestosità, una grossa marmotta che, seduta sulle zampette posteriori, si gode i primi raggi del sole. Rimango immobile ad ammirare il suo folto pelo per diversi minuti e non oso neppure togliere la macchina digitale dallo zaino per non spaventarla.

Quando essa, disturbata dalle voci di una comitiva del Cai di Brescia, ritorna nella tana, non mi rimane che riprendere la mia salita lungo le balze erbose fino a raggiungere il Passo di Val Fredda e da lì percorrere una lunga cengia per deviare a sinistra verso la Val Bona e di seguito raggiungere la vetta del Monte Frerone.

Lungo il cammino trovo anche il tempo per rifiatare scattando alcune fotografie alle numerose specie di fiori alpini.Genziana punteggiata

Sulla cima mi aspetta la terza straordinaria sorpresa: mentre sono seduto per mangiare un panino ed una mela e mi godo, tra un morso e l'altro, lo splendido gruppo dell'Adamello e della Presanella, la comitiva del Cai mi raggiunge. Fin qui niente di straordinario: in montagna ci si saluta volentieri anche tra sconosciuti! Ma uno di loro si rivolge a me e dice: "Ma tu non sei Filippini?". Ed io di rimando: "Ma certo e tu sei Ruggero! Quanti anni sono alle nostre spalle! Come stai?"
In breve: la nostra conoscenza risale al 4 agosto 1974 nella stazione ferroviaria di Palmanova (Udine). Entrambi eravamo in attesa che venissero a prelevarci da Visco per iniziare il nostro anno di servizio militare.

Domenico (a sinistra) e Ruggero

Durante la marcia di rientro, vista la comune passione per la montagna, ci siamo ripromessi di fare presto una escursione insieme.

Puoi vedere l'album fotografico della escursione.

 

 

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