Dai Piani della Vaghezza al Monte Ario

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La giornata del 24 aprile 2006 si preannuncia serena e abbastanza calda. L'amico Attilio, dopo alcuni problemi di salute, ha bisogno di verificare le sue condizioni fisiche e mi propone un'escursione non troppo impegnativa, essendo all'inizio della nuova stagione alpinistica.
La meta prescelta è il monte Ario, salendo dai Piani della Vaghezza, un itinerario che, con una camminata di circa un'ora e quarantacinque minuti, porta da quota mt. 1120 (Piani di Vaghezza sopra Marmentino - Bs) alla cima posta a mt. 1755.
La parte iniziale si snoda in un folto bosco di abeti, di larici e di faggi; essi attirano la nostra attenzione e la nostra ammirazione tant'è che ci fermiamo di quando in quando per osservarli da vicino e anche per...tirare il fiato.

Raggiunti i pascoli del Pian del Bene, continuiamo seguendo prima una traccia di sentiero e poi la ripida e stretta dorsale, superando alcuni dossi, ingentiliti da cuscini di crocus e primule. Infine, tra una chiacchiera e l'altra, tocchiamo la sommità del monte Ario, dove si erge una croce in ferro di notevoli dimensioni.

Il test per l'amico Attilio è più che soddisfacente: non ha accusato alcun inconveniente tranne un leggero affaticamento dovuto, più che altro, agli anni!

La giornata ventosa ma soleggiata ci permette di passare in rassegna le montagne circostanti: il Guglielmo, il monte Pezzeda, il Cornone di Blumone e la Corna Blacca.

Non ci rimane che abbassarci ad una selletta e consumare, al riparo dal vento, le nostre provviste innaffiandole con una bottiglia di delizioso pinot grigio trentino.

Sulla via del ritorno, troviamo il tempo anche per una sosta presso un "roccolo" (appostamento di caccia) di proprietà dell'ex datore di lavoro di Attilio.

Queste le fotografie della escursione (fare clic sulle icone per le immagini ingrandite)

 

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