Pellegrinaggio al Santuario Madonna delle Grazie (Mn)

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Una uscita, quella di oggi, che ha ben poco da condividere con l'escursionismo in montagna: un pellegrinaggio di circa 30 km da Asola al Santuario della Madonna delle Grazie (Mn).
L'idea nacque alcune settimane fa durante l'uscita a cima Vallaccia. Perché non affrontare una "scarpinata" di 4 ore e mezza in pianura, dove i paesaggi agricoli, abitativi e produttivi sono notoriamente più monotoni e emotivamente meno coinvolgenti?
Oggi, finalmente, abbiamo dato seguito alla proposta.
Alle ore 6.00 siamo partiti in quattro (Attilio, Eros, Franco ed io) con il nostro zainetto sulle spalle e, approfittando della mattinata non afosa e dello scarso traffico mattutino domenicale, ci siamo diretti con passo sostenuto verso la nostra meta.

Il Santuario delle Grazie, leggo in un opuscolo per turisti e visitatori, è immerso nel Parco del Mincio ed è meta di pellegrinaggi fin dalla sua consacrazione, avvenuta il 15 agosto del 1406. La costruzione della chiesa è il frutto di un voto di Francesco I Gonzaga, che tentava di scongiurare la peste.

Facciata d'ingresso al Santuario Facciata d'ingresso al Santuario.


La struttura originaria è in stile tardogotico. All'esterno l'unica decorazione è una serie di archi simmetrici, mentre l'interno presenta diverse e mirabili decorazioni. I soffitti sono affrescati da valenti artisti, mentre le pareti della navata sono ricoperte da centinaia di ex voto, tra cui spicca un coccodrillo imbalsamato appeso al soffitto. La navata, inoltre, presenta circa ottanta nicchie, dove sono collocate altrettante statue che raffigurano fatti miracolosi dovuti alla Madonna. Il 15 agosto di ogni anno al Santuario si riuniscono i cosiddetti Madonnari, pittori girovaghi da marciapiede, che dipingono, in grandi dimensioni immagini sacre sull'asfalto, talvolta riproducendo capolavori conosciuti e, talvolta, dipingendo in base alla propria inclinazione.
Beata Vergine delle Grazie (Altare maggiore)

 

La venerata immagine della Beata Vergine delle Grazie
(Altare maggiore della chiesa)

 


Alle ore 10.30, puntuali come orologi svizzeri di buona marca, raggiungiamo la grande piazza antistante, su cui sono ancora parzialmente visibili i disegni lasciati dai Madonnari poche settimane addietro.
Dopo esserci rinfrescati, entriamo nel santuario per la liturgia della messa domenicale. Il celebrante è un giovane sacerdote di evidente origine africana.

So che un pellegrinaggio può e deve concludersi, per un buon cristiano, con una supplica alla Madre di Dio e con la promessa di un impegno quotidiano a cambiare vita. Io, però, in quei momenti proprio non riesco a farlo poiché iniziano a farsi sentire sia l'acido lattico accumulato dai miei muscoli nelle gambe sia la stanchezza che mi rende arduo il seguire, anche con la mente, la sacra funzione. Così rinvio il dialogo con Maria ad un'altra situazione.

Vedi alcune immagini del pellegrinaggio.

DomenicoF

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