Da Pinzolo (mt. 780) al Doss del Sabion (mt. 2100)
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Penso che avvicinare alcune giovani ragazze alla passione dell'escursionismo in montagna sia gratificante quanto raggiungere una vetta di alta quota. E' quanto è accaduto a noi tre (Attilio, Franco e lo scrivente) signori attempati (sic!) giovedì 23 agosto 2007 salendo da Pinzolo al Doss del Sabion: è stata una giornata insolita ma davvero indimenticabile!
In verità, consapevoli che Silvia, Laura e Rosanna non avevano adeguato allenamento, noi avevamo scelto un itinerario non impegnativo come la salita al Rifugio Pradalago da Madonna di Campiglio, ma le condizioni meteorologiche incerte ci hanno indotto a ripiegare su un percorso apparentemente più sicuro: raggiungere il Rifugio Pra Rodont da Pinzolo.
Il nostro progetto, però, è stato ben presto e positivamente sconvolto: il cielo si è gradualmente rischiarato fino a lasciar uscire un sole caldo e le ragazze hanno mostrato di saper camminare con buona lena lungo il sentiero.
Raggiunto il Rifugio Pra Rodont (mt. 1530), pertanto, abbiamo proposto di proseguire fino alla sommità del Doss del Sabion (mt. 2100), tenendo loro nascosto il particolare della maggior ripidità del percorso.

Dopo circa 3 ore e mezza di "scarpinata" abbiamo raggiunto la meta: il cocuzzolo del Doss (mt 2100). Da lassù i nostri occhi sono stati catturati dallo splendido panorama delle Dolomiti di Brenta (in primo piano il Crozzon di Brenta e la Cima Tosa spolverate dalla neve fresca caduta nei giorni precedenti), dal gruppo Adamello-Presanella, in parte nascosto dalle nuvole, dalla Valle Rendena e dalla Val di Genova, dalla valle di Brenta e da Madonna di Campiglio.

Sulla terrazza del rifugio abbiamo consumato, a scelta, un ottimo primo piatto di gnocchetti con funghi, strangolapreti, spätzli ecc., concludendo con una enorme fetta di torta al cioccolato o di "crostata" fatta con grano saraceno e marmellata di mirtillo. A questo punto Attilio ha estratto dal capiente zaino una bottiglietta contenente il digestivo: grappa aromatizzata con genziana. Era talmente buona che tutti l'hanno assaggiata apprezzandone il gusto leggermente amarognolo.

Il ritorno è avvenuto per un altro sentiero: ci siamo abbassati alla località "Madonnina" (mt. 1848) per raggiungere la Malga Bregn da l'Ors (mt. 1639), ove abbiamo trovato e raccolto numerose "mazze di tamburo" o "lepiota procéra".
Dopo 7 ore di cammino tra salita e discesa, siamo arrivati a Giustino. Le tre nostre amiche erano esauste ma felici dell'esperienza vissuta.
A me, infine, è toccato un supplemento di "passeggiata" per raggiungere l'automobile lasciata a Pinzolo nell'area parcheggio della stazione di partenza della cabinovia per il Doss.

Vedi l'album fotografico dell'escursione.

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