Altopiano di Cariadeghe e Monastero di san Pietro in monte
(Serle)

21 settembre 2009

Siete qui: Homepage > Escursioni> Altopiano di Cariadeghe

La giornata odierna segna contemporaneamente la fine dell'estate, la chiusura dei rifugi Cai di alta montagna, l'apertura della stagione venatoria.
Noi scegliamo di trascorrerla passeggiando sull'altopiano di Cariadeghe, posto appena sopra le varie frazioni del paese di Serle.
L'Altopiano è riconosciuto dal 1994 "monumento naturale" per le sue caratteristiche morfologiche: è un altopiano carsico, con numerosi avvallamenti a forma di imbuto o "doline".
Raggiunto il parcheggio presso il rifugio degli alpini di Serle (mt. 700), ci incamminiamo in direzione dell'altopiano e del monte Ucia (mt.1169), la vetta boscosa più alta di tutta la zona.
Inizialmente la segnaletica è chiara e precisa, poi, proseguendo sulla carrereccia, si dirada e a un certo punto, tra i numerosi roccoli, diventa inesistente. Così, in prossimità di uno di tali roccoli, da cui poggio per altro possiamo ammirare in lontananza il lago di Garda con la penisola di Sirmione e l'ampia conca gardesana illuminate dal sole nascente, prendiamo un erto sentiero, per altro segnalato, che fa da spartiacque e saliamo, dopo aver superato due maestosi faggi secolari, fino ad una tabella che riporta la quota di mt. 1123. Non avendo altri punti di riferimento e non essendoci alcun escursionista a cui chiedere, decidiamo di ritornare per un altro sentiero al parcheggio e raggiungere poi l'antico monastero di san Pietro in Monte, dal quale si può contemplare tutt'attorno l'Altopiano di Cariadeghe e parte della pianura bresciana.

Fortuna vuole che oggi l'edificio sacro sia aperto e ci siano due ragazzi disponibili a guidarci nella visita a ciò che rimane del monastero benedettino, ove si conservano resti di epoca romanica e nell’abside della chiesa si ammira un bell’affresco che è attribuito a Paolo da Cailina il Giovane. Riesco a scattare una sola fotografia dell'interno perché, purtroppo, l'uso del flash scarica completamente le batterie della mia fotocamera digitale.
Interessante è pure un frammento d'iscrizione d'epoca romana (sec. I-II d.C., forse dedicata a Ercole) murato in una stanza dell'antico monastero.

Alcune immagini della escursione.

Homepage [ CHIUDI ]