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Ricordo di un caro, anzi carissimo, vero amico

Ciao Giuseppe, avrebbe senso un mio sito dedicato all'amore per la montagna senza almeno una pagina in cui io parli di te?
Ogni volta che la mia mente torna alle nostre lontane estati passate in Val di Fassa, non posso non rimpiangere le arrampicate sulle pareti di quelle splendide cime dolomitiche ma soprattutto non posso dimenticare le belle pagine di amicizia che insieme abbiamo scritto e vissuto.
Da tempo non sei più con noi: Dio ti ha chiamato a sé improvvisamente , togliendoti alla tua meravigliosa ed amata famiglia, alla moglie Daria, ai figli Marco ed Emanuele, per motivi misteriosi, sconosciuti e che noi tuoi amici fatichiamo a comprendere fino in fondo. Forse una risposta, secondo me, sta in quella fotografia dove tu, sorridendo francescanamente immerso in un campo fiorito, apri le braccia quasi a voler dire: "Eccomi, Signore, sono pronto alla tua chiamata. Sia fatta la tua volontà".

Le parole di K. Gibran scelte da tua moglie Daria sono oltremodo calzanti con la tua personalità così come si è manifestata a tutti coloro che sono venuti in contatto con te per motivi di lavoro o perché accumunati dalla stessa passione per la fotografia, per la montagna e per la salvaguardia della natura .

Io, in particolare, rimpiango quella tua ricchezza interiore che ti rendeva capace di amare e di aiutare il prossimo in ogni circostanza e sempre in modo del tutto disinteressato.
Grazie per la tua lezione di vita, che ho fatto mia, e...arrivederci in quello splendido prato fiorito!

Vola, airone Giuseppe, nei prati fioriti del Paradiso!

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"Signore delle cime" di Bepi DeMarzi

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